che cos'è la sindrome temporo-mandibolare?

cure odontoiatriche


L’articolazione temporo mandibolare (ATM) è quella che ci consente di aprire e chiudere la bocca e compiere funzioni fondamentali, come masticare o parlare. Unisce la mandibola all’osso temporale del cranio, e può essere facilmente individuata posizionando la mano davanti all’orecchio e muovendo la bocca. La sindrome temporo-mandibolare si può sviluppare a qualsiasi età e per una serie di cause ancora poco note nel complesso, i sintomi sono individuabili con la difficoltà ad aprire e chiudere la bocca, dolori durante la masticazione, apertura e chiusura della bocca a scatti (spesso si sente un “click” o uno scatto durante la masticazione).

Una delle cause accertate che portano alla sindrome temporo-mandibolare è il disturbo noto come bruxismo notturno, in cui il paziente digrigna i denti durante il sonno. La causa, non ancora accertata, è riconducibile a stati di ansia nervosa che il paziente sfoga durante il sonno. Altre cause sono invece riconducibili ad artrosi oppure a traumi derivanti da incidenti che interessano il viso o il collo e che hanno causato lo spostamento, anche minimo, della mascella dalla sua sede naturale.

Soluzioni immediate
Quando ci si accorge dell’insorgere dei primi sintomi della sindrome temporo-mandibolare è buona norma eliminare le abitudini che possono peggiorare i sintomi e il dolore. Si dovranno quindi evitare i cibi troppo duri e croccanti, che rendono la masticazione troppo difficile. Un rimedio immediato è l’applicazione di impacchi freddi sulla parte dolorante, o la pratica di esercizi che rilassano i muscoli facciali, anche attraverso massaggi rilassanti. Se il dolore persiste, è meglio rivolgersi al medico di famiglia e successivamente a uno specialista che risolverà chirurgicamente il problema.

Fisioterapia dell’ATM
Come ogni articolazione quella temporo-mandibolare in seguito ad un malfunzionamento, produrrà gli effetti classici dell’infiammazione, come irrigidimento muscolare e dolore dei tessuti circostanti, il fisioterapista in questo caso con manipolazioni specifiche e tecniche miorilassanti avrà il compito di centrare correttamente l’articolazione in modo da correggere il malfunzionamento e dar “respiro” ai tessuti affaticati ed infiammati.

Cure odontoiatriche o chirurgia
I rimedi più utilizzati per la cura della sindrome temporo-mandibolare persistente e resistente a alla fisioterapia, sono riconducibili all’odontoiatria, e consistono principalmente nell’inserimento di una bite, ovvero una placca in resina che viene applicata alla mandibola per evitare malposizionamenti durante la masticazione o durante il sonno (nel caso del bruxismo). Le operazioni chirurgiche sono invece meno frequenti, e consistono nell’artrotomia, ovvero nell’incisione effettuata per reinserire in sede il disco articolare, nel caso in cui si noti uno spostamento dalla sua sede naturale. Fra tutti i pazienti che soffrono della sindrome temporo-mandbolare, solo una minima percentuale necessita dell’operazione chirurgica per la risoluzione del problema. Nella maggior parte dei casi infatti i pazienti reagiscono istantaneamente a cure di tipo meno invasivo e di tipo odontoiatrico e non prettamente chirurgico. L’importante è individuare per tempo la sindrome e intervenire istantaneamente, anche a livello fisioterapico, per recuperare la funzionalità dell’articolazione.

Pubblicato dal centro di fisioterapia di Roma

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